Andare a vivere in montagna, una scelta di vita sostenibile

Andare a vivere in montagna, lontano dallo stress, dall’inquinamento e dai ritmi frenetici della città, sta diventando un sogno per molti italiani, anche se questo comporta notevoli difficoltà e un cambiamento di vita radicale. 

Per alcuni si tratta di una riscoperta di luoghi dell’infanzia, recuperando vecchie abitazioni di famiglia, per altri è invece una necessità di trovare un’alternativa alla vita di città e recuperare il senso di comunità, inserendosi in un contesto sociale completamente diverso.

A questo si aggiungono le temperature estreme, soprattutto d’estate, che si devono sopportare in pianura e la ricerca di aria più fresca e sana, in cui poter finalmente respirare e godere di panorami assolutamente unici e mozzafiato.

La spinta verso il ripopolamento delle “terre alte” arriva anche dalle regioni, che con incentivi e nuovi servizi innovativi e all’avanguardia, tentano di riportare le persone a vivere e lavorare in montagna, in borghi semi abbandonati, ma dove la vita quotidiana può riservare delle soddisfazioni davvero inaspettate.

Un nuovo rapporto con la montagna e le piccole comunità locali

Andare in montagna da turisti è molto diverso da viverci quotidianamente, affrontando periodi di isolamento e mancanza di servizi, ma se si pensa che il 50% dei comuni italiani può essere definito montano, le opportunità sono davvero tante e attirano sempre più persone. 

Nel tempo, sono stati creati servizi e organizzazioni che aiutano chi intende intraprendere un percorso di vita nuovo, suggerendo i luoghi dove stabilirsi e lavorare, fornendo supporto per la realizzazione di progetti e creando programmi di inserimento e adattamento in un ambiente totalmente inedito e a volte ostile. Nonostante l’entusiasmo dei primi tempi, solo il 10% di quanti si propongono di andare a vivere sui monti, decide di farlo definitivamente, perché lavorare in quota non è sempre facile, la natura non concede sconti ed è necessario avere un carattere forte per superare le difficoltà e la solitudine, rinunciando a frequenti rapporti interpersonali e a una vita confortevole e comoda.

La percentuale di persone che decide di restare a vivere in montagna possiede una buona capacità imprenditoriale, fantasia e ingegno. La maggior parte sono trentenni, in coppia o single, spesso con alle spalle una formazione universitaria e con una carriera lavorativa avviata e soddisfacente dal punto di vista economico. Questi giovani non sono sprovveduti, ma quando decidono di cambiare vita, lo fanno in modo ponderato e cosciente, e soprattutto dando vita a imprese di economia circolare che valorizzino l’ambiente montano, il territorio e i prodotti locali in un’economia totalmente sostenibile. Spesso si punta sull’allevamento di capre e bovini, in altri casi su erbe e prodotti naturali, come miele e piccoli frutti, in altri ancora ci si dedica ad attività artigianali e alla riscoperta di antichi mestieri, che vanno dalla falegnameria alla creazione di tessuti di alta qualità, e in alcuni casi si sviluppano attività di ecoturismo o enogastronomia a chilometro zero.

Oltre agli immigrati dalle città, ci sono persone che in montagna ci sono nate e che decidono di ritornare a viverci dopo periodi più o meno lunghi passati in città e in pianura. Infatti, circa il 67% dei giovani tra i 18 e i 39 anni che sono nati in montagna decide di rimanerci a vivere e lavorare, di questi il 54% ha fatto esperienze lavorative lontano dal luogo di nascita ed è tornato, e il 41% ha seguito un percorso universitario. L’esperienza fuori dal proprio luogo di nascita è sicuramente una fonte d’ispirazione importante per la creazione di nuove imprese, che siano capaci di integrare le tradizioni locali con le innovazioni e le tecnologie più avanzate per superare l’isolamento e creare nuove opportunità lavorative.

Tanti progetti per chi vuole andare a vivere in montagna

La borgata Paraloup del comune di Rittana si trova a 1400 metri di quota, immersa tra le cime delle Alpi cuneesi. Un borgo antico e importante dal punto di vista storico, che è stato completamente recuperato, grazie alla collaborazione tra un gruppo di architetti e la Fondazione Nuto Rivelli Onlus, i quali hanno creato un polo artistico, culturale e turistico totalmente sostenibile.

In questo incantevole paesaggio, tra il 1 e il 4 settembre 2021, si è tenuta la prima edizione della “Mountain School”, un’opportunità per i “futuri montanari” di conoscere la realtà dei piccoli borghi di montagna e avviare nuove attività imprenditoriali a basso impatto ambientale. L’iniziativa ha avuto un notevole successo e sicuramente l’esperienza si ripeterà nei prossimi anni.

La formazione ha coinvolto 19 partecipanti provenienti da diverse parti d’Italia, con un’età compresa tra i 19 e i 58 anni e diverse esperienze di vita alle spalle, ma accomunati dal desiderio di vivere in montagna in modo sostenibile e rispettoso dell’ambiente.

L’obiettivo della scuola è di far “toccare con mano” cosa significhi vivere e lavorare in un piccolo borgo di montagna, facendo esperienza sul campo e ricevendo consigli, informazioni da esperti e docenti di architettura, sociologia e microcredito.  

Ostana era un borgo quasi completamente disabitato fino a qualche anno fa, finché l’attuale sindaca Silvia Rovere non ha deciso di trasferirsi con tutta la famiglia per gestire un rifugio alpino. Una vera sfida che ha preso corpo, partecipando al progetto europeo Smart Rural, con cui l’Unione Europea intende sostenere i piccoli borghi montani, portando mobilità sostenibile, servizi e digitalizzazione.

Oggi a Ostana vivono 90 residenti, contro i 24 di solo 9 anni fa, e si sviluppano progetti imprenditoriali importanti di recupero del patrimonio architettonico, artistico e culturale, ma anche centri di ricerca sull’ecologia fluviale e sul territorio. Inoltre, in paese sono tornate attività commerciali, artigianali e ricettive, si sviluppano progetti per l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili e per la gestione del patrimonio agricolo e forestale e tutto ciò attrae nuove professionalità di alto livello, che qui trovano terreno fertile per nuovi progetti imprenditoriali.

Da qualche anno, la Regione Emilia Romagna finanzia a fondo perduto le famiglie che intendono trasferirsi nei piccoli borghi sull’Appennino e acquistare o ristrutturare abitazioni a scopo residenziale. Fino a fine 2021 hanno aderito al progetto quasi 700 nuclei familiari, che hanno portato sviluppo e nuove opportunità imprenditoriali in zone considerate marginali. Anche la Regione Piemonte ha promosso con incentivi e finanziamenti chi intendesse spostarsi nelle aree montane più periferiche, come l’Alto Canavese. Il progetto piemontese ha avuto un notevole successo e molti piccoli paesi di montagna sono tornati a vivere.

Le imprese che vengono create in montagna sono di piccole dimensioni, ma puntano sulle eccellenze del territorio, sul turismo sostenibile, di prossimità e responsabile, e su un rapporto diverso delle persone con l’ambiente naturale. Inizialmente, richiedono incentivi e finanziamenti per poter iniziare l’attività, ma sul lungo periodo sono fonte di ricchezza e creano un nuovo rapporto tra il lavoro e la vita quotidiana, decisamente più equilibrato e soddisfacente.

Scopri la vita in montagna con EquoTube

La scelta di andare a vivere in montagna o in territori più periferici e marginali per costruire attività più sostenibili accomuna molti gestori delle strutture presenti nei cofanetti EquoTube. Spesso si tratta di persone che, dopo aver lavorato e viaggiato in diverse parti del mondo, decidono di mettere a disposizione la propria casa, agriturismo o struttura ricettiva per chi vuole fare esperienze di viaggio del tutto alternative e a contatto con la natura. 

Una di queste è la Casa Payer del cofanetto Soggiorno Responsabile, che si trova in Località Payer a Luserna San Giovanni. I proprietari, Luca e Paola, dopo aver a lungo viaggiato, sentivano l’esigenza di vivere a contatto con la natura e condurre una vita secondo i ritmi della campagna. La loro cascina in pietra, totalmente ristrutturata secondo i criteri di sostenibilità e con materiali del posto, è diventata un luogo dove vivere e riconnettersi con se stessi e il tempo in modo lento e sostenibile.

Le famiglie sentono sempre più il bisogno di ritrovare spazi, dove passare del tempo insieme e vivere esperienze emozionanti a contatto con la natura. La Fontana dell’Olmo, contenuta nel gift box Soggiorno Responsabile Family, è un luogo speciale, una struttura simile a un rifugio alpino, dove è possibile rilassarsi e riscoprire la bellezza della natura senza fretta e secondo i ritmi più naturali. Si trova a Molino di Triora, in un alpeggio lontano dai centri abitati, ideale per stare a contatto con la natura e gli animali.

La montagna è anche sapori e gusti autentici, come quelli che si possono gustare all’Agriturismo Via Del Campo dell’idea regalo EquoGusto. Una struttura semplice e accogliente situata nel piccolo borgo di montagna di Barboni nel Comune di Castione Andevenno. Questa meravigliosa struttura è perfetta per riscoprire le sensazioni uniche della migliore cucina di montagna, tra prodotti biologici e a chilometro zero, erbe spontanee, ortaggi e cereali in un ambiente amichevole e familiare.

Scopri la bellezza di vivere in montagna con EquoTube! Rimarrai sicuramente sorpreso e affascinato!

Pubblicato in: Gite fuori porta

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